sabato 14 aprile 2012

Il rito del niente...

Io il rito dell'aperitivo non l'ho mai capito, ne apprezzato.
Mi è capitato in questi ** lunghi anni di dover prendere parte a una mangiatoia tra amici, in uno di quei ristoranti non troppo cari, ma neanche troppo economici.
Perchè poi c'è sempre qualcuno che ha il lavoro più buono del tuo, il palato più fino del tuo e la macchina più bella della tua, che non apprezza le bettole ma allo stesso tempo capisce la tua pietosa condizione di sfigato perennemente al verde. E allora  rinuncia alla cucina francese, all'antipasto coi controcazzi e a tutte quelle altre cose e vattelappesca (cit), e quel tizio, che sceglie rigorosamente lui la mangiatoia dove andare, sceglie un ristorantino non troppo bettola dove ovviamente si va con la sua di macchina, non con la mia ch'è tutta un bozzo e piena di cicche e di numeri di riviste a caso.
Allora sali sulla macchina del tipo che non fai altro che pensare perplesso al motivo per cui tu e lui siete amici, ti sballi il cervello di arbre magique al pino, stai attento a non toccare niente e sopporti in silenzio la musica deplorevole che ti propina ad un volume insopportabile...cioè troppo basso per ascoltare bene e troppo alto per sopportare quello schifo.
Poi ad un certo punto ferma la macchina in un bar dove perfino il cameriere è fatto di neon e tu capisci da solo, in silenzio, amareggiato e umiliato (come il gatto che sà già che stai per fargli il bagno) che è ora dell'aperitivo!